Gli esami di imaging per l’aneurisma dell’aorta addominale comprendono:
• L’ecografia addominale ha quasi il 100% di sensibilità e specificità nell’identificazione e nella stima delle dimensioni di un aneurisma entro 0,3-0,4 cm. Non è esame accurato nella stima dell’estensione alle arterie renali o alle arterie iliache.
• La tomografia computerizzata (TC) è consigliata per l’imaging preoperatorio dell’aneurisma e stima la dimensione dell’AAA entro 0,3 mm. Non ci sono risultati falsi negativi e la scansione può identificare l’estensione ai vasi renali con maggiore precisione rispetto ad ecografia. È la modalità di imaging di scelta per l’AAA sintomatica. Il contrasto endovenoso non è necessario per stabilire una diagnosi di AAA rotto. La TC può anche rilevare l’integrità della parete ed escludere la rottura.
• Può essere utilizzata anche l’angiografia a risonanza magnetica (RMN), che è accurata almeno quanto la TC.
• Le radiografie normali possono mostrare il contorno di un aneurisma nelle aorte calcificate. Questo è un test insensibile per la diagnosi di AAA.
• L’aortografia diagnostica è stata sostanzialmente sostituita da altre modalità di imaging non invasive come l’angiografia TC o RMN.
• L’angiografia intraoperatoria è ancora utilizzata per determinare le opzioni di trattamento e l’efficacia postprocedura.
• La riparazione dell’aneurisma endovascolare (EVAR) richiede una sorveglianza ravvicinata e permanente del sito dell’aneurisma per il rilevamento tempestivo di possibili complicanze, tra cui endoleak, migrazione dell’innesto, fratture, infezione dell’innesto e ingrandimento della dimensione del sacco aneurismatico con eventuale rottura. Il tasso di complicanze dopo EVAR è di circa il 30% .Il il 2% e il 3% di queste complicanze richiedono un reintervento. La tomografia computerizzata con contrasto (CTA)è considerata il gold standard nel follow-up EVAR, ma è accompagnata da carico di radiazioni e danno renale a causa dell’uso del mezzo di contrasto.