Come si esegue l’angiografia nel trauma addominale?
L’angiografia nel trauma addominale viene eseguita per puntura delle arterie femorali con inserimento di cateteri telescopici che consentono incannulamenti selettivi e superselettivi.
Dopo infusione di mdc, vengono registrate sequenze preordinate di immagini per avere sia le fasi precoci sia quelle tardive di passaggio nei vasi.
Quali sono le indicazioni?
L’angiografia nel trauma addominale è indicata in presenza di sanguinamento attivo alla TC con mdc in pazienti emodinamicamente stabili o stabilizzati.
Oltre al ruolo diagnostico, l’angiografia offre potenzialità di trattamento mediante embolizzazione dei focolai emorragici.
La conferma di sanguinamento arterioso rappresenta indicazione all’embolizzazione il cui impiego ha elevato la percentuale di successo della gestione conservativa (Non Operative Management) di molte lesioni parenchimali.
L’embolizzazione di vasi sanguinanti può essere temporanea quando vengono usati materiali che vanno incontro a lisi nell’arco di 48 ore (gelfoam). Può essere definitiva se vengono impiegati strumenti come le spirali metalliche che determinano una coagulazione irreversibile del vaso.
Quali sono le controindicazioni?
L’angiografia non è indicata nelle emorragie da vasi arteriosi del meso di visceri cavi.
In questi casi è per lo più indicato un intervento chirurgico, sia perché sono spesso associate a lesioni delle anse intestinali, sia perché una procedura di embolizzazione esporrebbe al rischio di ischemia e necrosi dell’ansa.