Il trattamento dell’appendicite acuta è nella maggior parte dei casi chirurgico: si tratta di appendicectomia d’urgenza.
L’intervento chirurgico deve essere accompagnato da una terapia antibiotica sistematica “flash” (contro i germi anaerobici) per ridurre le complicanze infettive postoperatorie.
Se le lesioni appendicolari sono significative (appendicite acuta suppurativa o appendicite gangrenosa), la terapia antibiotica sarà curativa, protratta per più giorni, diretta contro i germi Gram-negativi e anaerobi.
TECNICA CHIRURGICA
- Incisione in fossa iliaca destra (approccio McBurney):
– si trova all’unione del terzo esterno e dei due terzi interni della linea spina iliaca-ombelico anterosuperiore;
– è corto, da 3 a 4 cm, ma deve essere allargato se necessario;
- Incisione della fascia del muscolo obliquo esterno nella direzione delle fibre, divaricazione dei muscoli addominali ed apertura del peritoneo.
- Quando il peritoneo è aperto, è possibile prelevare del liquido per l’analisi batteriologica.
- Ricerca dell’appendice, legatura della mesoappendice e sua sezione
- Legatura della base dell’appendice, sua sezione ed asportazione dell’appendice
- Confezione della borsa di tabacco ed affondamento della base dell’appendice(attualmente non consigliato più).
L’intervento prevede un certo numero di azioni tanto più necessarie in quanto l’appendice è poco modificata o non convince nella diagnosi:
– verifica nelle donne, in particolare delle “appendici destre” (cisti, salpingiti);
– verifica dell’ultima ansa dell’intestino tenue (morbo di Crohn?);
– verifica del mesentere (linfadenite?);
– mobilizzazione e controllo degli ultimi 70 centimetri del tenue alla ricerca di un diverticolo di Meckel.
– Il campione chirurgico deve essere sempre inviato al laboratorio di anatomia patologica per l’esame istologico.
- Pulizia della cavità addominale
- Posizionamento di drenaggio nelle appendiciti semplice non è obbligatorio
- Chiusura a strati della parete addominale
Nel post-operatorio:
– alzarsi il giorno successivo;
– ripresa graduale dell’alimentazione a 24 ore;
– uscita tra il 3° e il 5° giorno.
Peritonite localizzata
La peritonite localizzata richiede un’incisione larga in fossa iliaca destra che consente:
– evacuazione delle raccolte periappendicolari senza inoculare la grande cavità peritoneale;
– liberazione prudente dell’appendice.
L’operazione viene spesso completata lasciando in sede un drenaggio in fossa iliaca destra.
Nelle fasi intraoperatorie e postoperatorie dovrebbe essere istituita un’ampia terapia antibiotica diretta contro i germi Gram-negativi.
Ascesso appendicolare
In caso di ascesso appendicolare, deve essere eseguita l’evacuazione-drenaggio della raccolta per via iliaca destra.
Trovare l’appendice può essere difficile, se non impossibile.
Non si deve volerlo rimuovere “a tutti i costi” contemporaneamente all’operazione (rischio di lesioni intestinali).
L’appendicectomia verrà eseguita a distanza (6 mesi).
Peritonite generalizzata
Le lesioni richiedono generalmente un approccio ampio, il più delle volte una laparotomia della linea mediana.
L’intervento prevede:
– una toilette peritoneale attenta e completa;
– eradicazione del focolaio infettivo (appendicectomia);
– ampio drenaggio (fossa iliaca destra e cul-de-sac di Douglas).
– è seguito , misure di rianimazione e terapia antibiotica.