Definizione
Infezione localizzata con raccolta di pus nel tessuto mammario. Le due forme principali sono puerperali (lattazione) e non puerperali.
Eziologia
Allattamento: l’allattamento crea una stasi del latte che può essere associata a infezione, più comunemente con Staphylococcus aureus, stafilococchi coagulasi-negativi.
Non puerperali:
S. aureus e anaerobi, spesso enterococchi o Bacteroides spp. (TBC e actinomicosi sono cause rare).
Fumo, ectasia del dotto mammario/mastite periduttale, carcinoma mammario infiammatorio associato devono essere esclusi.
Può essere associato anche a infezioni della ferita dopo interventi chirurgici al seno, diabete e terapia steroidea.
Epidemiologia
Gli ascessi mammari durante l’allattamento sono comuni e tendono a manifestarsi subito dopo l’inizio dell’allattamento al seno e allo svezzamento, quando lo svuotamento incompleto del seno provoca stasi e ingorgo.
Gli ascessi non lattazionali sono più comuni nei soggetti di età compresa tra 30 e 60 anni e nei fumatori.
Clinica
La paziente lamenta disagio e sviluppo di un gonfiore doloroso in una zona del seno.
Spesso c’è malessere generale e febbre.
Le donne con un ascesso non puerperale hanno spesso una storia di precedenti infezioni. Il disturbo sistemico è spesso meno pronunciato.
Esame obiettivo
Segni locali: l’area del seno è gonfia, calda e dolente. La pelle sovrastante può essere infiammata. L’esame del capezzolo può rivelare crepe o fessure. Nei casi non puerperali, possono esserci segni di cicatrici o distorsioni tissutali da episodi precedenti o segni di ectasia del dotto, ad es. retrazione del capezzolo.
Segni sistemici: febbre, tachicardia.
Indagini
Imaging: Ultrasuoni
Aspirazione del materiale per microscopia, coltura e sensibilità di campioni di pus.
Trattamento
Trattamento medico:
Nella fase precoce e cellulitica può essere trattata con antibiotici (flucloxacillina in caso di allattamento, con l’aggiunta di metronidazolo negli ascessi non puerperali). Svuotamento regolare del seno per prevenire la stasi del latte.
Trattamento chirurgico:
Allattamento: l’agoaspirazione giornaliera con copertura antibiotica può avere successo. L’incisione e il drenaggio sono riservati agli ascessi più grandi (>5 cm). L’incisione dovrebbe consentire il drenaggio completo ed essere esteticamente accettabile. I loculi vengono esplorati e scomposti. La ferita può essere tamponata leggermente e lasciata aperta, con medicazioni giornalieri o si può eseguire la chiusura primaria. L’allattamento al seno dovrebbe continuare dal seno non interessato e il lato interessato svuotato manualmente o con un tiralatte. Dare consigli alla paziente su come evitare i capezzoli screpolati.
Non puerperale: il drenaggio aperto deve essere evitato o eseguito attraverso una piccola incisione. Il trattamento definitivo deve essere eseguito una volta che l’infezione si è stabilizzata mediante l’escissione del sistema dei dotti interessati.
Complicanze
Lenta guarigione delle ferite;
Difficoltà nell’allattamento al seno;
Scarso risultato estetico;
Formazione di fistole mammarie;
Necrosi della cute sovrastante (rara);
Prognosi
Se non trattato, un ascesso mammario finirà per scaricarsi spontaneamente sulla superficie della pelle.
Gli ascessi non puerperali tendono a ripresentarsi.