Il melanoma cutaneo è una neoplasia maligna che si sviluppa dai melanociti ed è una delle forme più letali di tumore maligno della pelle.
Il melanoma è un grave problema di sanità pubblica a causa del suo rapido aumento di incidenza negli ultimi 50 anni, dell’elevata mortalità, della complessità e dei costi di trattamento, in particolare negli stadi avanzati.
La biopsia del linfonodo sentinella (SLNB) è diventata lo standard di cura nella gestione dei pazienti con melanoma in stadio iniziale e consente la valutazione dello stato dei linfonodi.
Il linfonodo sentinella (SLN) è il primo linfonodo (LN) su un canale di drenaggio diretto dal tumore primario al bacino nodale regionale più vicino al sito del melanoma primario. Ciò avviene perché il drenaggio linfatico segue un percorso anatomico simile, con le cellule tumorali che drenano direttamente in uno o più linfonodi.
Viene eseguito il mappaggio linfatico preoperatorio e intraoperatorio, seguito da linfoadenectomia selettiva del primo LN rilevato lungo la via di drenaggio linfatico dal tumore primario al bacino linfonodale regionale.
L’importanza prognostica dello stato del SLN è ormai ben consolidata e ampiamente riconosciuta. Il SLNB rileva metastasi linfonodali clinicamente occulte nel 20% dei pazienti al momento della diagnosi, rendendolo il più importante predittore indipendente di sopravvivenza.
La SLNB migliora gli esiti dei pazienti con una malattia occulta prevenendo il coinvolgimento clinico dei linfonodi regionali e identifica i pazienti con malattie patologiche linfonodali negative che non trarranno beneficio dalla CLND (dissezione LN di completamento).
Indicazioni
La biopsia del linfonodo sentinella dovrebbe essere preso in considerazione nei pazienti con melanoma di uno spessore di Breslow di almeno 1 mm, così come per quelli con uno spessore compreso tra 0,8 e 1,0 mm (con o senza ulcerazione), o inferiore a 0,8 mm, in presenza di fattori di rischio che aumentano la probabilità di positività del linfonodo sentinella:
- giovane età (i pazienti di età inferiore ai 40 anni hanno tipicamente tassi più elevati di positività del linfonodo sentinella rispetto ai pazienti di età superiore ai 40 anni);
- invasione linfovascolare;
- margine bioptico profondo positivo (se vicino a 0,8 mm);
- alto tasso mitotico (≥1 mitosi/mm2);
o una combinazione di questi fattori.
Controindicazioni
Le condizioni che possono essere considerati come controindicazioni sono:
- l’età avanzata;
- lo scarso stato funzionale;
- la diffusione locale o sistemica della malattia;
- un precedente intervento chirurgico esteso nell’area immediata del tumore primario o del bacino linfonodale interessato;
- comorbidità che potrebbe comportare una breve aspettativa di vita o impedire l’anestesia generale o ulteriori trattamenti;
Tecnica
Con questo approccio viene valutato lo stato del SLN, ovvero l’assenza o la presenza di metastasi linfonodali subcliniche nei primi linfonodi che ricevono cellule tumorali dalla sede originale.
La pratica attuale del SNLB prevede la mappatura linfatica preoperatoria (linfoscintigrafia) attorno al sito primario di melanoma o alla cicatrice bioptica, l’iniezione di radiofarmaco marcato con 99mTc con la possibilità di utilizzare l’imaging ibrido SPECT/CT e la localizzazione intraoperatoria del SLN utilizzando una sonda gamma portatile con o senza l’uso della tintura blu.
Affinché la procedura SLNB sia accurata, è di fondamentale importanza che tutti i “veri” SLN siano identificati e rimossi per l’esame istologico ed immunoistiochimico.
Mentre i coloranti blu devono essere evitati, i traccianti colloidali radioattivi possono essere utilizzati in modo sicuro con aggiustamenti della dose senza compromettere l’accuratezza durante l’esecuzione del SLNB durante la gravidanza. Tuttavia, per alcuni giorni dopo la SLNB è opportuno evitare di allattare al seno.