I fattori di rischio collegati alla calcolosi biliare sono diversi:
Sesso – La probabilità di soffrire di calcoli biliari è doppia nei soggetti di sesso femminile e diminuisce progressivamente dopo la menopausa. Nelle donne si hanno maggiori livelli di estrogeni (gravidanza, terapia ormonale sostitutiva, assunzione di contraccettivi ormonali) che provocano un aumento del colesterolo nella bile. Il progesterone tende a ridurre la motilità della colecisti. Questa doppia azione ormonale favorisce la formazione di calcoli biliari. La gravidanza è un fattore di rischio ben documentato per calcoli biliari.
La sabbia o i piccoli calcoli che si verificano durante la gravidanza possono spontaneamente scomparire nei mesi dopo il parto.
Familiarità – Se entrambi i genitori sono portatori di calcolosi della colecisti i figli presentano un rischio più elevato di sviluppare la malattia. Probabilmente entrano in gioco fattori di tipo genetico, ma al momento non si hanno dati che possano confermare con certezza questa ipotesi.
Sovrappeso – La formazione di calcoli biliari è più frequente nei soggetti in sovrappeso. Gli obesi hanno un rischio quattro volte superiore della popolazione normopeso di formare calcoli. Infatti maggiore è il peso corporeo più la produzione di sali biliari diminuisce e si ha una iper produzione di colesterolo.Età – Le persone di età superiore ai 60 anni tendono a produrre più colesterolo nella bile. Il 20% degli uomini e il 30% delle donne tra i 65 ed i 70 anni sono affetti di colelitiasi.
Etnia – Determinate popolazioni (ad esempio i Messicani e gli Indiani d’America) presentano una predisposizione genetica ad una maggiore presenza di colesterolo nella bile e la frequenza della malattia in queste etnie è decisamente più elevata. In alcune tribù Indiane del Nord America, la frequenza nelle donne di 65 anni è tra l’ 80 ed il 90% .
In Scandinavia ed in Cile la calcolosi della colecisti è presente nel 20 – 40% della popolazione.
Farmaci anticolesterolo, estrogeni e progestinici soprattutto a dosi elevate, fibrati e soprattutto clofibrato, ciclosporina ed octreotide (Sandostatina) usati per lungo termine come ad esempio in caso di acromegalia – Chi assume farmaci anticolesterolo ha un rischio maggiore di soffrire di calcoli biliari; questi farmaci infatti riducono i livelli di colesterolo ematico e innalzano il quantitativo di colesterolo che viene secreto nella bile predisponendo, conseguentemente, alla formazione di calcoli.
Ipertrigliceridemia – Un eccesso di trigliceridi nel sangue aumenta il rischio di formazione di calcoli biliari.
Bassi livelli sierici di colesterolo
Regimi alimentari particolari – come la nutrizione parenterale totale e le diete iperlipidiche
Dimagramento troppo rapido
Numero delle gravidanze – più alto è il numero delle gravidanze maggiore è la probabilità di calcolosi
Individui contraddistinti da 4F, dall’inglese: Female (donna); Forthy (quarantenne); Fatty(sovrappeso); Fertility(fertile)
Dopo interventi di resezione ileo distale, ileo colica e gastrectomia si osserva una maggiore incidenza di calcolosi con calcoli pigmentati la cui formazione è legata al malassorbimento degli acidi biliari.
Coesistenza con altre patologie – malattie emolitiche croniche, cirrosi, retto colite ulcerosa, morbo di Crohn, diabete, cardiopatia ischemica (angina pectoris, infarto del miocardio), ulcera peptica, mucoviscidosi.