La calprotectina è una proteina presente in grande quantità nei globuli bianchi, in particolare nei granulociti neutrofili dove rappresenta il 5% delle proteine totali e il 60% delle proteine citoplasmatiche.
È presente in diversi materiali biologici umani: nel siero, nella saliva, nelle urine, nelle feci e nel liquido cerebrospinale.
Ha attività antibatterica e antimicotica.
La calprotectina viene rilasciata dai granulociti neutrofili in conseguenza di processi infiammatori e, se l’infiammazione si verifica a livello intestinale, può essere rilevata e dosata con facilità nelle feci (dal punto di vista chimico è una molecola estremamente stabile).
Il dosaggio della calprotectina fecale è l’unico che può fornire indicazioni sulla localizzazione dell’infiammazione nell’intestino e della gravità dell’infiammazione.
Il dosaggio nel siero o nel plasma evidenzia uno stato di infiammazione che può essere localizzato ovunque e non darebbe informazioni utili sulla localizzazione del problema.
Nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, il dosaggio della calprotectina fecale è un valido indice del grado di infiammazione dell’intestino.
Tipo di campione e preparazione del paziente
Il dosaggio della calprotectina fecale viene effettuato attraverso la raccolta di una piccola quantità di feci.
Il campione di feci deve essere raccolto in un contenitore pulito fornito dal laboratorio e non deve essere contaminato né dall’urina né dall’acqua.
Per quest’esame non è necessaria alcuna preparazione.
Valori normali
Valori uguali od inferiori a 50 mcg/g sono nella norma. In alcuni casi il valore può restare bassa anche se c’è un’infiammazione (risultato falso negativo), eventualità comune soprattutto in età pediatrica.
Sono considerati borderline valori compresi tra 50.1 e 120.0 mcg/g, mentre sono chiaramente patologici risultati superiori a 120.0 mcg/g.
I valori di riferimento della calprotectina fecale possono cambiare in funzione dell’età, del sesso e anche della strumentazione in uso nel singolo laboratorio.
Valori di calprotectina inferiori alla soglia indicano l’assenza di infiammazioni in corso nel tratto gastrointestinale.
Valori di calprotectina moderatamente superiori al limite sono considerate borderline e possono indicare un processo infiammatorio modesto (pazienti con malattie infiammatorie in corso di trattamento o la presenza di colon irritabile). Per i pazienti con sintomi clinici suggestivi di malattie infiammatorie può essere utile ripetere l’esame un’altra volta dopo 4-6 settimane.
La presenza di valori elevati è indice di un processo infiammatorio attivo nell’apparato gastrointestinale, che richiederà ulteriori approfondimenti per determinarne con certezza la causa e localizzazione.
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all’altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto).
Aumento dei valori di calprotectina fecale
Malattie infiammatorie intestinali
Alcune infezioni parasitarie
Infezioni batteriche intestinali
Tumore del colon-retto
La calprotectina può aumentare in seguito allo sviluppo di lesioni e sanguinamenti intestinali causati dall’assunzione di farmaci come antinfiammatori non steroidei.