Io sottoscritto/a,____________________________nato a_______________________il _________________
dichiaro di essere stato/a informato/a sia durante la prima visita che durante il ricovero, in modo chiaro e comprensibile dal Prof/Dott____________________________che l’affezione riscontratami è un MELANOMA e che per tale patologia è indicato un trattamento multidisciplinare, ossia effettuato da più specialisti, nel cui ambito la chirurgia riveste un ruolo fondamentale.
Mi è stato spiegato in maniera comprensibile: che il melanoma è un tumore maligno a partenza dalle cellule pigmentate della cute (melanociti); che può estendersi localmente infiltrando la cute in superficie ed il tessuto sottocutaneo e muscolare ed altri organi sottostanti la cute; che può diffondere a distanza nei linfonodi che drenano la linfa della cute ove ha sede la lesione primitiva;
che può diffondere in organi anche lontani attraverso il circolo sanguigno. Sono stato informato inoltre che la diffusione a livello linfonodale rende necessaria una LINFOADENECTOMIA, ovvero l’asportazione dei gruppi di linfonodi (stazioni linfonodali) ai quali giunge la linfa proveniente dalla regione cutanea interessata dal melanoma. Tali linfonodi vanno sempre asportati quando è evidente clinicamente un loro interessamento.
Oggi l’atteggiamento condiviso è quello di asportare il cosiddetto “LINFONODO SENTINELLA” ossia il primo linfonodo cui giunge la linfa proveniente dal territorio cutaneo interessato dal melanoma. Detto linfonodo viene localizzato iniettando una sostanza □radioattiva (radioisotopo) nel tessuto peritumorale, se il melanoma è ancora in sede, o attorno alla cicatrice dell’intervento di asportazione del melanoma. Durante l’intervento poi si localizza, con un’apposita sonda di rilevamento, la zona di maggiore radioattività e si asporta il linfonodo o i linfonodi captanti il radioisotopo. Su questi vengono effettuati dall’anatomo-patologo esami molto raffinati che consentono di individuare anche poche cellule tumorali metastatiche. In caso di positività bisogna procedere alla asportazione di tutti gli altri linfonodi della regione in un successivo intervento. Nel caso in cui non si riscontrino cellule maligne nel/i linfonodo/i asportato/i si ha la quasi assoluta certezza (non essendo possibile in biologia avere l’assoluta certezza) che gli altri linfonodi sono negativi e quindi non è necessario asportarli mentre rimane necessario il periodico controllo a distanza.Sono, tuttavia, segnalati (anche se in percentuale modesta) falsi negativi anche con questa metodica, ovvero la possibilità che l’esame non riesca talora ad evidenziare un linfonodo positivo, pur in presenza di metastasi. I successivi controlli sono, perciò, molto importanti in quanto se si noterà un aumento di volume dei linfonodi con sospetto per la presenza di metastasi, si tenderà necessario procedere ad un altro intervento di asportazione dei linfonodi.
Poiché la sede del melanoma nel mio caso specifico è l’arto superiore □inferiore □ il tronco □ il collo □ilcapo □, l’intervento chirurgico consisterà nell’asportazione del/i linfonodo/i sentinella situati a livello ascellare□ inguinale (radice della coscia)ascellare bilaterale□ inguinale bilaterale □ cervicale□. L’intervento potrà essere, a seconda della sede, effettuato in anestesia locale o generale oppure potrà essere iniziato in anestesia locale con successivo passaggio all’anestesia generale in caso di difficoltà o variazioni anatomiche o per desiderio del paziente. In ogni caso comunque può essere necessario durante l’intervento modificare la tattica chirurgica a seconda della situazione riscontrata intraoperatoriamente.
Di quanto propostomi mi sono stati chiaramente spiegati gli obiettivi, i benefici (minori complicanze rispetto alla linfoadenectomia radicale profilattica), gli eventuali rischi e/o le menomazioni prevedibili. Sono stato/a informato/a sulla possibilità che il tumore si riformi a distanza variabile di tempo dall’intervento.
Sono stato/a informato/a che qualsiasi intervento chirurgico, anche banale ed estremamente semplice può comportare l’insorgenza di rilevanti problemi decesso per cause inerenti all’intervento stesso, all’anestesia, a patologie di altri organi od apparati sia attualmente evidenti sia attualmente silenti ma che possono comparire in maniera acuta sia durante l’intervento sia nel post-operatorio.
Sono stato/a informato/a dei limiti della procedura e delle possibili complicanze ad essa legate variabili a seconda della sede dell’intervento, delle quali le più prevedibili sono:
Complicanze Intraoperatorie
– Lesioni vascolari trattate con sutura, ricostruzione o legatura dei vasi. Possono rendere necessario l’impiego di trasfusioni.
-Lesioni nervose con conseguenti parestesie, anestesie, alterazioni funzionali eccezionalmente permanenti
Complicanze Postoperatorie
– emorragia (che può richiedere trasfusioni e/o un reintervento per l’emostasi)
– linforragia (che può richiedere di mantenere per discreto tempo i tubi di drenaggio)
– linfocele (raccolta linfatica, fino alla costituzione di un arto notevolmente ingrossato che può comportare talora notevoli problemi funzionali). Questa complicanza può richiedere ripetuti svuotamenti per puntura transcutanea; molto raramente, in caso di arto grosso persistente, può essere necessario un intervento di anastomosi linfo-venosa o di legatura del collettore linfatico.
– linfangite (infiammazione delle vie linfatiche a valle del linfonodo asportato) che può manifestarsi con un cordoncino duro e dolente che può permanere per parecchio tempo dopo l’intervento e dare a livello ascellare qualche problema funzionale dell’articolazione del braccio peraltro non definitiva
– parestesie (ossia sensazione di prurito, formicoli, bruciori, acqua che scorre, ecc.), anestesie (mancanza di sensibilità tattile, termica, dolorosa) in corrispondenza della cicatrice, che possono regredire anche dopo anni o, talora, rimanere permanenti.
– infezioni della ferita che possono comportare la riapertura della stessa ed un lungo periodo di medicazioni.
– patologie della cicatrice (ipertrofica, cheloide, eventuali retrazioni, raramente comportanti alterazioni funzionali tali da richiedere un trattamento chirurgico
Altre complicanze possono essere non specifiche dell’intervento e manifestarsi con quadri sindromici relativi agli apparati respiratorio, cardio-vascolare, urinario, cerebrale, nervoso e locomotore.
Il chirurgo mi ha altresì sufficientemente informato/a sulla frequenza che hanno queste complicanze (anche nella sua Unità Operativa) spiegandomi come la chirurgia, ed in particolare quella dell’asportazione del linfonodo sentinella, benché eseguita con tecnica rigorosa, non possa considerarsi esente da rischi e che l’incidenza di complicanze può essere aumentata dalla/e malattia/e associata/e da cui sono affetto/a________________________________________________________________________________Sono stata informato/a che residueranno in ogni caso una o più cicatrici a livello della sede del/i linfonodo/i sentinella.
Sono comunque consapevole che, presentandosi la necessità di salvarmi da un pericolo imminente non altrimenti evitabile per un danno grave alla mia persona o se si constatasse la difficoltà o impossibilità ad eseguire l’intervento chirurgico con la tecnica propostami, verranno poste in atto tutte le pratiche che i sanitari curanti riterranno idonee a portare a termine l’atto chirurgico nella migliore sicurezza, ove necessario anche modificando il programma terapeutico prospettatomi.
Sono inoltre consapevole che in una limitata percentuale di casi il linfonodo sentinella può non essere individuato intraoperatoriamente e quindi può non essere asportato limitandosi quindi l’intervento ad una semplice esplorazione chirurgica.
Ciò premesso, dichiaro di essere stato/a invitato/a a leggere con molta attenzione quanto riportato in questo scritto che corrisponde, peraltro, a quanto spiegatomi oralmente. Dichiaro, altresì, di avere ben compreso il significato di quanto mi è stato esposto e di non avere ulteriori chiarimenti da chiedere.
Consapevolmente, quindi, Acconsento □ Non acconsento al trattamento chirurgico propostomi che verrà praticato dall’equipe di questa Unità.
Autorizzo □Non autorizzo □inoltre i sanitari curanti, ove durante l’intervento si evidenziassero altre patologie non precedentemente diagnosticate, a provvedere, secondo scienza e coscienza, al loro trattamento anche modificando il programma terapeutico prospettatomi e preventivamente concordato.
Autorizzo □ Non autorizzo □ l’utilizzo dei tessuti e/o organi eventualmente asportatimi durante il trattamento al fine di formulare una diagnosi isto-patologica, ma anche per procedure finalizzate al miglioramento delle conoscenze in campo scientifico.
Inoltre, Autorizzo □Non autorizzo □che nel corso di procedure diagnostiche e/o terapeutiche vengano eseguite riprese filmate e/o fotografiche e che queste vengano utilizzate in ambito medico per migliorare le conoscenze scientifiche, nel completo rispetto della mia privacy.
Data_______________________
Firma del Medico Firma del Paziente
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