Il cuore polmonare acuto è la brusca dilatazione del ventricolo destro causata da una repentina è grave ipertensione polmonare. Il quadro clinico, che configura la modalità di presentazione più drammatica del embolia polmonare, può esordire con:
- Arresto cardiaco improvviso, solitamente con ritmo di PEA, dovuto a insufficiente irrorazione miocardica;
- Shock extra cardiaco ostruttivo, da severa ipoperfusione sistemica che risparmia, almeno inizialmente, cuore e cervello;
- Sincope, da transitoria insufficiente irrorazione celebrale;
- Dispnea, tachipnea con dolore retrosternale oppressivo;
- Il paziente con cuore polmonare acuto è sempre intensamente dispnoico e tachipnoico.
- L’ortopnea non è abituale, anzi il paziente, caratteristicamente, si sente peggio in posizione seduta e preferisce rimanere supino (platipnea).
- Sono costantemente evidenti i segni clinici dell’insufficienza ventricolare destra con presenza di:
- Veni giugulari dilatate;
- Congestione epatica con epatomegalia dolente;
- Presenza di reflusso epatogiugulare;
Diagnosi differenziale
L’obiettiva azione di uno stato di shock associato al riscontro di vene giugulari dilatate oltre all’eventualità di un’embolia polmonare massiva deve far prendere in considerazione, nel contesto della diagnostica differenziale in emergenza, la possibile presenza di:
- Tamponamento cardiaco;
- Infarto acuto del ventricolo destro solitamente nel contesto di un IMA postero-inferiore;
- Shock cardiogeno da IMA ventricolare sinistra;
- Pneumotorace iperteso;