Diversi studi hanno identificato la malnutrizione come un predittore indipendente di scarsa qualità della vita, scompenso epatico (ascite, encefalopatia epatica e sanguinamento delle varici) e mortalità nella cirrosi epatica.
Modifiche dello stato di nutrizione correlano sia con la gravità sia con la progressione della malattia epatica.
La malnutrizione nella cirrosi sembra essere secondaria a un processo multifattoriale.
I pazienti con cirrosi avanzata presentano, inoltre, un’attivazione del catabolismo proteico e della lipolisi che riduce entrambi questi compartimenti.
Una condizione di sarcopenia (deplezione della massa muscolare) è stata osservata nel 30-70% dei pazienti con cirrosi.
I fattori che contribuiscono allo sviluppo di malnutrizione nella malattia del fegato rendono anche difficili la sua prevenzione e il suo trattamento.
La valutazione dello stato nutrizionale dovrebbe essere alla base di una corretta gestione del paziente con cirrosi epatica, ma essa risulta di non semplice esecuzione, in quanto in questa tipologia di pazienti non è stato identificato nessun indicatore del tutto accurato.
Parametri di valutazione nutrizionale (biochimici, antropometrici e impedenziometrici) risultano sufficientemente precisi e applicabili nei pazienti con malattia epatica compensata, mentre in fase di scompenso (ascite o edema, ridotta funzione di sintesi epatica, sanguinamento gastrointestinale) i tradizionali metodi di valutazione nutrizionale diventano più difficili da interpretare.
Ad esempio, le concentrazioni sieriche di albumina non sono considerate parametro di valutazione nutrizionale valido, in quanto influenzate dalla funzione di sintesi alterata del fegato, dalle perdite da paracentesi e dall’esogena infusione di albumina.
ALIMENTI DA EVITARE
Prioritario è motivare il paziente all’astensione da tutte le bevande alcoliche (vino, birra, aperitivi, superalcolici).
ALIMENTI CONSIGLIATI
È sempre opportuno consigliare una dieta varia ed equilibrata.
In caso di sovrappeso, dislipidemia o accertata insulino-resistenza, motivare il paziente a ridurre l’introito di carboidrati a rapido assorbimento e di grassi animali, mantenendo un introito adeguato di proteine.
È importante motivare il paziente a mantenere una costante attività fisica compatibile con le proprie condizioni cliniche generali (sport leggero, passeggiate a passo veloce), evitando tuttavia sforzi fisici eccessivi in presenza di scompenso.
I pazienti con cirrosi compensata non devono limitare l’introito calorico (35-40 kcal/kg/ die), né quello proteico (1,2-1,5 g/kg/die).
È indicato consumare 4-6 piccoli pasti durante il giorno, compreso uno snack prima di coricarsi per ridurre i periodi di digiuno, che possono accentuare il catabolismo.
L’ascite è la complicanza più frequente e la maggiore causa di ospedalizzazione dei pazienti cirrotici. Il paziente con ascite, soprattutto quando refrattaria, presenta quasi costantemente una grave malnutrizione e sarcopenia.
Il riposo a letto, la restrizione idrica (<1.5 litri/giorno) e una dieta moderatamente iposodica (2 g/die) sono i primi presidi terapeutici.
Un adeguato supporto nutrizionale deve essere stimolato e controllato e un’eventuale supplementazione orale o parenterale può essere considerata per migliorare la gestione del paziente.
Non esistono studi nell’uomo che valutino il ruolo della dieta nella prevenzione o nel trattamento della peritonite batterica spontanea; tuttavia, la malnutrizione predispone a traslocazione batterica e a PBS come dimostrato in studi sugli animali.
In caso di encefalopatia epatica si consiglia un introito calorico di 30-40 kcal/kg/die con una dieta normo proteica, preferendo vegetali e latticini ed eventualmente integrando con aminoacidi a catena ramificata.
Inoltre, il consumo di fibre dovrebbe essere di 25-45 g/die.
Il supporto nutrizionale per via enterale ha indicazione solo nei soggetti gravemente malnutriti in lista d’attesa per trapianto.
ALIMENTI DA LIMITARE
Caffè; salumi; cibi eccessivamente conditi.