Un pattern alimentare regolare, aumentando la contrazione della colecisti, riduce la stasi di bile, fattore di rischio per la formazione di cristalli di colesterolo.
Studi di associazione tra il consumo totale di grassi e il rischio di formazione di calcoli hanno evidenziato come un elevato consumo di grassi saturi sia associato a un maggior rischio di colelitiasi.
Al contrario, i grassi poli- e monoinsaturi potrebbero avere un ruolo protettivo verso la formazione dei calcoli.
Il ruolo protettivo di frutta e vegetali potrebbe in primis essere legato agli oli vegetali.
Una dieta ricca di fibre e di calcio, inoltre, ridurrebbe la quantità di acidi biliari idrofobici.
Infine, una dieta povera di fibre porterebbe a un aumento della secrezione di acidi biliari secondari a causa di una ridotta motilità intestinale.
Al contrario, una dieta ricca di zuccheri raffinati aumenterebbe il rischio di formazione di calcoli per l’aumento della sintesi di colesterolo, secondario a un aumento dei livelli di insulinemia.
La regolare supplementazione di vitamina C e il regolare consumo di cibi che la contengono avrebbero un ruolo protettivo verso formazione di calcoli.
Pertanto, un deficit di vitamina C potrebbe aumentare il rischio di formazione di calcoli.
In pazienti con calcoli biliari la supplementazione con vitamina C modificherebbe la composizione biliare, con un aumento dei fosfolipidi e del tempo di cristallizzazione del colesterolo biliare.
I dati sul consumo di caffeina, contenuta in caffè, tè nero e “soft drinks”, sono controversi.
Fattori chiave nell’associazione a colelitiasi potrebbero essere rappresentati non solo dalla quantità di caffeina, ma anche dal pattern di bevuta del caffè, che può dipendere da fattori geografico-culturali.
Gli effetti protettivi del caffè sarebbero legati alla stimolazione della secrezione epatobiliare del colesterolo e della motilità sia della colecisti che intestinale.
Gli effetti negativi sulla colelitiasi risiederebbero nell’effetto della caffeina sulla stimolazione della produzione di elevati livello di lipoproteine sieriche, sulla inibizione della produzione di acidi biliari e sulla circolazione enteroepatica.
Infine, il consumo di alcolici è stato correlato a un effetto protettivo verso la formazione di calcoli.
Questo effetto si spiega nella capacità dell’alcol di indurre un aumento della frazione di HDL e nell’associata riduzione della saturazione di colesterolo.
Tuttavia, in considerazione dell’effetto deleterio dell’alcol sulla salute in generale, la sua assunzione non può essere raccomandata per la prevenzione dei calcoli.
Le diete inefficaci, come pure un dimagramento eccessivamente rapido, rappresentano importanti fattori di rischio per lo sviluppo di una litiasi.
Il consiglio clinico è quello di effettuare diete congrue e di ottenere un dimagramento lento e costante nel tempo.
ALIMENTI DA EVITARE
Carboidrati raffinati (zucchero bianco e farina bianca); legumi; cibi contenenti acidi grassi saturi (ad esempio burro, lardo, spalla di carne di maiale, olio di palma, noce di cocco).
ALIMENTI CONSIGLIATI
• Alimenti ricchi di fibre (frutta e vegetali).
• Alimenti ricchi in vitamina C: alcuni frutti freschi (agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie), alcune verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc.), alcuni ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni), tuberi (patate, soprattutto se novelle).
• Alimenti ricchi di acidi grassi poli-insaturi (ad esempio olio di oliva, pesce, noccioline).
ALIMENTI DUBBI
• Alcolici