Le evidenze riguardanti la ripresa dell’alimentazione per os dopo la dimissione per la pancreatite acuta sono scarse.
È noto che il processo infiammatorio, seppure acuto, così come i meccanismi di autodigestione ghiandolare, può causare una riduzione momentanea della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti (insufficienza pancreatica esocrina temporanea), che persiste dopo un mese solo in circa il 10-12% dei pazienti, determinando carenze nutrizionali per brevi periodi di tempo.
Un peggioramento dello stato nutrizionale nella fase acuta può anche essere causato dallo stato ipermetabolico, dall’aumentata gluconeogenesi e sensibilità periferica all’insulina come risposta alla maggiore richiesta di energia e da un bilancio azotato negativo, con perdita di proteine che devono essere reintegrate.
Nel paziente alcolista può preesistere uno stato di malnutrizione dovuto all’abuso alcolico per cui, indipendentemente dalla severità della PA, può essere utile valutare la funzionalità pancreatica residua mediante dosaggio dell’elastasi fecale.
Per tali motivi, in generale, la strategia nutrizionale consiste nel correggere le eventuali carenze nutrizionali e prevenire i fattori di rischio per recidiva della pancreatite acuta.
Misure da adottare:
• Ripartire l’intake calorico in: 10% proteine, 25-30 % grassi, 60% carboidrati.
• Indagare, attraverso il dosaggio ematico, eventuali carenze di vitamine liposolubili (A, D, E, K), elettroliti, minerali (Zn, Mg, Se e Ca), Vitamina B12 e acido folico, ed eventualmente reintegrarli.
• Considerare rischio di diabete di tipo 3c (pancreatico).
• Prevenire il sovrappeso (mantenere BMI tra 18,5 e 25).
• Prevenire l’ipertrigliceridemia.
• Sospendere del tutto l’assunzione di alcol.
ALIMENTI DA EVITARE
L’assunzione dei seguenti alimenti deve essere evitata anche durante la dieta normocalorica, normoproteica e normolipidica:
• Alcol (abolire totalmente)
• Grassi saturi di origine animale: burro, carne rossa, strutto, maionese, besciamella, formaggi stagionati, parmigiano, pecorino
• Prodotti di pasticceria a base di crema e panna
• Grassi idrogenati e saturi: margarina, olio di palma, fritture
ALIMENTI CONSIGLIATI
È consentito reinserire tutti gli alimenti in maniera graduale, valutandone individualmente la tollerabilità. Nelle prime settimane dopo la dimissione si consiglia di suddividere l’introito calorico in:
• Carboidrati (60%): preferire carboidrati complessi a basso indice glicemico, ad esempio quinoa, grano saraceno, orzo, farro e miglio, che contengono minori quantità di fitati e ossalati che potrebbero interferire con l’assorbimento di alcuni minerali (in particolare calcio, fosforo, zinco e magnesio). Sono consentiti anche pasta di grano duro e riso (da preferire il parboiled).
• Grassi (25-30%): preferire alimenti contenenti acidi grassi monoinsaturi (olio extravergine di oliva) o polinsaturi (oli vegetali), da usare a crudo.
• Proteine (0,8-1,2 g/Kg di peso corporeo). Preferire alimenti che contengono proteine ad alto valore biologico: uova (in particolare l’albume, meno ricco di grassi e colesterolo), pesce, carni bianche e legumi, possibilmente passati nel passatutto per ridurre l’apporto di fibra e quindi facilitarne l’assorbimento. Ridurre il consumo di formaggi magri freschi.
• Assumere verdure, preferibilmente cotte. Assumere frutta di stagione, specialmente cotta o grattugiata, spremute e centrifugati. In particolare, assumere mirtilli e uva rossa, ricchi di antiossidanti.
• Successivamente la dieta dovrà essere normocalorica, normoproteica e ipolipidica.
• Per la reintegrazione di micronutrienti e vitamine, si consigliano alimenti ricchi di vitamine liposolubili e oligoelementi:
• Vitamina A: alimenti di origine animale, come fegato, latte, formaggi e uova
• Vitamina D: fegato di merluzzo, filetto di pesci grassi (aringa, salmone), latte intero, alcuni formaggi a pasta dura e uova
• Vitamina E: alimenti di origine vegetale come foglie e parti verdi delle piante (clorofilla) e oli vegetali (anche se ne perdono una buona parte con l’ossidazione e la cottura)
• Vitamina K: soprattutto ortaggi a foglia verde, ma se ne trovano tracce nella frutta, nei cereali, nelle carni e nei latticini
• Magnesio: vegetali verdi, legumi, cereali integrali, frutta secca, banane
• Selenio: discrete quantità nella carne, nei cereali e latticini; nella frutta e negli ortaggi il contenuto dipende dal terreno di produzione
• Zinco: carne, pesce, frutti di mare, cereali e leguminose
• Calcio: latte e formaggi, molluschi e crostacei, legumi e frutta secca, carciofi, indivia, spinaci
ALIMENTI DUBBI
L’assunzione dei seguenti alimenti deve essere ridotta anche durante la dieta normocalorica, normoproteica e normolipidica:
• Prodotti integrali ricchi di fibre insolubili (es. crusca), che possono interferire con l’assorbimento di alcuni nutrienti
• Carboidrati raffinati, per aumentato rischio di diabete e ipertrigliceridemia (caramelle, dolci, saccarosio).