La pancreatite acuta chiede particolari misure nutrizionali.
Misure nutrizionali da adottare:
• Evitare restrizioni alimentari ingiustificate.
• Ripartire la quota energetica giornaliera in modo da ricevere circa il 60% delle calorie da carboidrati, meglio se complessi, il 25-30% delle calorie da lipidi e il 10-15% delle calorie da proteine (0,8-1,2 g/Kg di peso corporeo desiderabile), tenendo in considerazione il fattore di correzione per i fabbisogni delle malattie croniche.
• Evitare pasti abbondanti e frazionare l’intake calorico giornaliero (3-5 pasti) per ridurre l’iperstimolazione pancreatica e controllare meglio un’eventuale ipoglicemia in presenza di diabete.
• Aumentare il consumo di cibi ricchi di antiossidanti, in particolare selenio, beta-carotene, acido ascorbico e tocoferolo, che sembrerebbe utili anche nel trattamento del dolore.
• In alcuni casi può essere indicato l’uso di alimenti omogeneizzati, che sembrano stimolare al minimo, e per un tempo ridotto, la secrezione pancreatica rispetto agli alimenti di consistenza solida.
• In presenza di una IPE severa e di un deficit vitaminico accertato, somministrare per via parenterale vitamine liposolubili.
ALIMENTI DA EVITARE
• L’astensione dall’alcol rappresenta la prima strategia terapeutica per ridurre il dolore e la malnutrizione.
• Cibi fritti o alimenti ricchi di grassi saturi (di origine animale).
ALIMENTI CONSIGLIATI
Non ci sono limitazioni nutrizionali qualitative in concomitanza con adeguata terapia enzimatica, neanche per quanto riguarda i grassi.
ALIMENTI DUBBI
Limitare l’assunzione di fibre, che possono ridurre l’assorbimento degli enzimi e ritardare l’assorbimento dei nutrienti (le fibre contengono sostanze come i fitati e gli ossalati che interferiscono con l’assorbimento di zinco, fosforo, calcio e magnesio).