La diverticolite acuta del colon destro (ARCD) è meno frequente di quello del colon sinistro ma ha generalmente un più alto tasso di complicanze che richiedono un trattamento chirurgico.
Diverticolite acuta del colon destro non complicata
La diverticolite del colon destro non complicata deve essere trattata con una terapia antibiotica iniziale.
Pazienti di classe A o B: source control adeguata consiste in 5-7 giorni di terapia antibiotica.
Pazienti di classe C: source control adeguata consiste in una terapia antibiotica con una durata che dovrebbe essere discussa in base alla condizione clinica dei pazienti.
Una volta risolto lo stato infettivo va pianificata l’emicolectomia destra dopo colonscopia di follow-up.
Diverticolite acuta complicata del colon destro
In tutti i pazienti con ARCD complicata, un’adeguata source control consiste nel trattamento chirurgico con resezione del colon infiammato e anastomosi primaria quando possibile associato a terapia antibiotica. L’approccio laparoscopico è preferibile in centri esperti e in pazienti idonei.
In caso di grave instabilità emodinamica e diffusa infezione intra-addominale, la procedura di controllo del danno deve essere considerata indipendentemente dalla classe del paziente. Alla source control chirurgica e farmacologica vanno associate procedure di ripristino fisiologico.
Classificazione dei pazienti
I pazienti con infezione intra-addominale possono essere classificati in tre classi:
Classe A | Pazienti sani con comorbidità assenti o ben controllate e senza immunocompromissione, dove l’infezione è il problema principale. |
Classe B | Paziente con comorbidità maggiori e/o moderata immunocompromissione ma attualmente clinicamente stabile, in cui l’infezione può rapidamente peggiorare la prognosi. |
Classe C | Pazienti con comorbidità importanti in stadio avanzato e/o grave immunocompromissione, in cui l’infezione peggiora una condizione clinica già grave. |
Popolazione ad alto rischio per complicanze
Possiamo definire grossolanamente una popolazione ad alto rischio in base alle condizioni del paziente:
- bassa concentrazione di albumina sierica;
- età avanzata;
- obesità;
- fumo;
- diabete mellito;
- ischemia secondaria a malattia vascolare;
- irradiazione;
o a fattori di rischio chirurgici: procedure prolungate o ritardate/tardive.

Referenze:
Coccolini, F., Sartelli, M., Sawyer, R. et al. Source control in emergency general surgery: WSES, GAIS, SIS-E, SIS-A guidelines. World J Emerg Surg 18, 41 (2023). https://doi.org/10.1186/s13017-023-00509-4