Emangioma epatico è la lesione tumorale benigna epatica più frequente.
È considerata una malformazione vascolare o amartoma di origine congenita. Alcuni scienziati sostengono che gli estrogeni, gli ormoni femminili i cui livelli si innalzano durante la gravidanza, potrebbero agevolarne la crescita.
La crescita avviene per ectasia e no per iperplasia o ipertrofia.
Si presenta con frequenza maggiore fra i 30 e i 50 anni.
Si diagnostica di più nelle donne, in particolare le donne che hanno già avuto una gravidanza e quelle che hanno assunto una terapia ormonale sostitutiva per la menopausa.
Si manifesta come lesione isolata e di piccole dimensioni.
Emangioma epatico il più delle volte viene diagnosticato in modo casuale durante controlli prescritti per individuare altre patologie e non provoca sintomi, a meno che non assuma proporzioni giganti (>5 cm).
La diagnosi è ecografica e in caso di dubbi si può ricorrere alla TC o alla RM. La TC con mezzo di contrasto individua una lesione ipercaptante in fase arteriosa, che non presenta lavaggio precoce” in fase portale (conserva l’isodensità), a differenza dell’epatocarcinoma.
Non necessita di trattamento perché mantiene dimensioni stabili e non si rompe. Sono rari i casi in cui emangioma cresce e potrebbe comparire delle complicazioni. Il medico, comunque per monitorare la situazione, potrebbe ritenere opportuno monitorare l’angioma epatico con controlli periodici.