Quando considerare uno stato emodinamico stabile o normalizzabile nel paziente adulto?
Uno stato emodinamico nell’adulto è considerato normale quando il paziente:
-non richiede liquidi o sangue per mantenere la pressione arteriosa, e non presenta segni di ipoperfusione;
-il paziente raggiunge un miglioramento costante della pressione arteriosa dopo fluidoterapia con pressione arteriosa > 90 mmHg e frequenza cardiaca < 100 bpm;
Quando considerare uno stato emodinamico instabile nel paziente adulto?
L’instabilità emodinamica negli adulti è la condizione in cui il paziente presenta uno o più delle seguenti situazioni:
- una pressione arteriosa sistolica al ricovero < 90 mmHg
- una pressione sistolica > 90 mmHg ma richiede infusioni/trasfusioni in bolo e/o farmaci vasopressori
- eccesso di base al ricovero (BE) > −5 mmol/l
- indice di shock > 1
- necessità di trasfusione di almeno 4-6 unità di globuli rossi concentrati entro le prime 24 ore
La nona edizione della definizione ATLS (Advanced Trauma Life Support) considera “instabile” il paziente con: pressione arteriosa < 90 mmHg e frequenza cardiaca > 120 bpm, con evidenza di vasocostrizione cutanea (cute fredda, umida, diminuzione del riempimento capillare), alterato livello di coscienza e/o mancanza di respiro.
Quando considerare uno stato emodinamico con risposta transitoria?
I pazienti con risposta transitoria sono quelli che mostrano una risposta iniziale ad un’adeguata reintegrazione dei fluidi e poi segni di perdita continua e deficit di perfusione.
I pazienti che rispondono alla terapia ma non sono suscettibili di una sufficiente stabilizzazione per essere sottoposti a trattamenti di radiologia interventistica, sono considerati come pazienti instabili.
Definizione e gestione dello stato emodinamico nei bambini
Secondo l’ATLS, la pressione arteriosa sistolica normale nei bambini è di 90 mmHg più il doppio dell’età del bambino in anni (il limite inferiore è inferiore a 70 mmHg più il doppio dell’età del bambino in anni, o inferiore a 50 mmHg in alcuni studi) .
La perdita di sangue grave è definita come una perdita di sangue superiore al 45% del volume circolante e provoca instabilità emodinamica. Tuttavia, il giudizio clinico rimane il fattore più importante nella diagnosi di un’emorragia in atto.
Per la rianimazione con fluidi, devono essere somministrati tre boli da 20 mL/kg di sostituzione dei cristalloidi prima della sostituzione del sangue.
Il protocollo di trasfusione massiva nei bambini dovrebbe essere applicato con un rapporto di 1:1:1.
I fattori scatenanti della trasfusione sono stati dibattuti e, sebbene non ci siano dati di classe I a supporto di una soglia numerica specifica, è generalmente accettato che la trasfusione debba essere presa in considerazione quando l’emoglobina è inferiore a 7 g/dL.
Una rianimazione efficace è classicamente indicata dalla riduzione della frequenza cardiaca, dal miglioramento dello stato mentale, dal ritorno dei polsi periferici e dal normale colore della pelle, dall’aumento della pressione sanguigna e della produzione urinaria, nonché dall’aumento del calore alle estremità.
Referenze:
Coccolini, F., Montori, G., Catena, F. et al. Splenic trauma: WSES classification and guidelines for adult and pediatric patients. World J Emerg Surg 12, 40 (2017). https://doi.org/10.1186/s13017-017-0151-4