Ci sono vantaggi di quella tecnica?
Secondo Nicholson, i risultati postoperatori in termini di complicanze precoci e tardive, necessita di ricorrere a farmaci analgesici e il tempo di guarigione delle ferite non sono diversi da quelli a seguito di emorroidectomia convenzionale.
Non sono dello stesso parere Wang e colleghiche nel 1991 in un trial randomizzato paragonano l’emorroidectomia con laser con l’emorroidectomia chiusa secondo Ferguson.
Dai loro risultati emerge infatti che dopo emorroidectomia con laser i pazienti necessitano di meno analgesici, hanno meno ritenzione urinaria e il tempo operatorio è più breve.
In cosa consiste la tecnica?
La tecnica è relativamente semplice: dopo anestesia locale, con il paziente in posizione prona e con l’ausilio di un retrattore anale tipo Hill-Ferguson si indirizza il fascio laser direttamente sul plesso emorroidario.
La luce, applicata con un apposito manipolo, è mossa lentamente sull’area da trattare sino a che la totale distruzione del tessuto si appalesa con il comparire di una uniforme membrana biancastra.
L’intera procedura richiede circa 30 minuti.
Quale tipo di laser si usa?
Tra vari tipi di laser che trovano le più ampie applicazioni in medicina, il laser a biossido di carbonio e il laser a Neodimio (Nd-YAG) sono risultati i più adatti in chirurgia proctologica.
Perché si usa un tipo di laser a biossidio di carbonio?
Ciò è dovuto alla specifica lunghezza d’onda di questi tipi di laser che a contatto con i tessuti venosi hanno dimostrato di possedere una buona capacità coagulativa con scarso danno tissutale collaterale.