L’ernia femorale presenta diverse caratteristiche specifiche, che la distinguono dalle ernie inguinali.
Se l’ernia inguinale è da otto a dieci volte più frequente nell’uomo che nella donna, l’ernia femorale è quattro volte più frequente nella donna.
La diagnosi può rivelarsi difficile, soprattutto in un paziente obeso.
Nel caso di un’ernia femorale nota, è ampiamente dimostrato che il tasso di recidiva e il dolore dopo rafia sono significativamente maggiori che dopo rinforzo protesico.
Inoltre, l’ernia femorale è spesso associata a un’ernia inguinale. Questo è il motivo per cui, logicamente, l’EHS e il gruppo HerniaSurge raccomandano l’uso della via laparoscopica, almeno in ogni paziente attivo.
Tuttavia, in caso di controindicazione a un’anestesia generale dovuta a un terreno precario, se fosse consigliato un accesso diretto, sarebbe possibile, secondo un’opzione minimalista, abbassare il legamento inguinale (arcata crurale) al legamento pettineo (Cooper) o attraverso un accesso femorale, sotto il legamento inguinale (procedura di Moschcowitz), o passando attraverso un accesso inguinale che comporti un’apertura della fascia transversalis, seguita da una chiusura parietale secondo la tecnica di Shouldice. Questa seconda procedura è preferibile perché consente di trattare allo stesso tempo un’ernia inguinale, spesso associata. La breccia può anche essere chiusa senza tensione utilizzando protesi specifiche, come l’ombrello di Bendavid.
Qualsiasi ernia femorale diagnosticata nella donna deve essere riparata rapidamente a causa di un alto rischio di strozzamento, che può portare a una resezione intestinale e a complicanze addirittura potenzialmente letali in una popolazione a rischio.
Un’altra caratteristica femminile nelle recidive: il 40% è costituito da ernie femorali.
La raccomandazione dell’EHS e del gruppo HerniaSurge è a favore della laparoscopia piuttosto che della via a cielo aperto a scopo sia diagnostico che terapeutico. In effetti, in contrasto con l’alto tasso di recidiva femorale dopo accesso anteriore, il trattamento laparoscopico non genera recidive, come dimostrato dall’analisi del registro danese relativo a 5 893 ernie della donna.
Referenze:
HerniaSurge Group International guidelines for groin hernia managementHernia 2018;