Come comportarsi in un paziente con ferite addominali da arma da fuoco ed emodinamicamente stabile?
Nelle ferite addominali da arma da fuoco (FAF), per l’elevata associazione con lesioni endoperitoneali, è indicata sempre la laparotomia (tranne nelle ferite “a setone” della parete in cui la TC può escludere la penetrazione nel cavo).
Quando eseguire la laparatomia?
Per le FAF, diversamente dalle FAB, l’indicazione alla laparotomia esplorativa è molto frequente perché l’energia trasferita alle strutture corporee dai proiettili è più facilmente in grado di determinare violazione del peritoneo e causare lesioni agli organi intraddominali.
In casi selezionati, FAF di organi parenchimatosi (fegato, reni) nel paziente con emodinamica stabile possono essere trattate non operatoriamente.
In tale ambito, è di fondamentale importanza il ruolo della TC con mdc che consente di stabilire la traiettoria del proiettile, evidenziare lesioni associate e identificare focolai di sanguinamento attivo trattabili con angio-embolizzazione.
Una FAF addominale anteriore, a meno che non sia tangenziale, è sempre un’indicazione alla laparotomia in quanto l’associazione con lesioni degli organi endoperitoneali è elevatissima, tranne nel caso delle ferite del quadrante superiore destro.
In tal caso, si può escludere con TC con triplo contrasto la presenza di lesioni dei visceri cavi e del diaframma e dimostrare lesioni parenchimali trattabili per via conservativa o angiografica.