L’obbiettivo principale della gestione della frattura costale è il controllo del dolore una volta valutate e trattate le lesioni associate significative.
Un sollievo precoce e adeguato dal dolore aiuta a evitare complicazioni polmonari (p. es., polmonite) dovute all’immobilizzazione e all’atelettasia.
La scelta dell’analgesia dipende dalla lesione, dalla comodità del medico nell’eseguire i blocchi nervosi e dalla facilità con cui possono essere eseguiti trattamenti più invasivi.
L’analgesia per le fratture costali isolate (cioè, una o due costole) comprende farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) con o senza oppioidi.
Le tecniche di anestesia regionale disponibili per la gestione delle fratture costali multiple comprendono l’infusione epidurale continua, il blocco paravertebrale, l’infusione intrapleurica e il blocco del nervo intercostale.
Istruire i pazienti a utilizzare uno spirometro incentivante in modo intermittente durante il giorno dopo che gli analgesici hanno fatto effetto. Tenendo un cuscino o un tutore morbido contro il sito della frattura si riduce il disagio durante l’utilizzo dello spirometro o quando si tossisce o si starnutisce.
I trattamenti di espansione del volume polmonare (ossia, spirometria incentivante, respirazione profonda e tosse) riducono le secrezioni e prevengono l’atelettasia e altre complicanze.
Si consiglia di non utilizzare cinture costali o fasce perché potrebbero compromettere la funzionalità respiratoria.
I pazienti con lesioni più gravi, in particolare se la ventilazione è compromessa, potrebbero aver bisogno di ricovero e di trattamenti invasivi, nonché di supporto polmonare.
L’intubazione tracheale dovrebbe essere evitata in assenza di insufficienza respiratoria. È giustificato un tentativo di ventilazione non invasiva a pressione positiva in pazienti vigili con stato respiratorio marginale per evitare la ventilazione meccanica obbligatoria.