Tenete presente che il destino della ferita chirurgica è deciso durante l’intervento.
Come possono essere classificate le complicanze della ferita chirurgica?
Le complicanze delle ferite comprendono le complicanze infettive e non infettive, minori e maggiori.
Quali sono le complicanze minori della ferita chirurgica?
Le complicanze minori sono quelle irritanti aberrazioni che si verificano durante il processo di guarigione, ma che, tuttavia, non impediscono la guarigione primaria della ferita: un piccolo ematoma, un eritema leggermente doloroso, un po’ di secrezione sierosa.
Quali sono le complicanze maggiori della ferita chirurgica?
Le complicanze maggiori sono quelle che interferiscono con il processo di guarigione primaria e che richiedono il vostro intervento: un ematoma voluminoso o un ascesso della ferita che necessita di essere drenato.
Cos’è una ferita infetta?
Infezione della ferita –si tratta di una ferita contenente pus e che richiede di essere drenata.
Generalmente questo tipo di infezione rappresenta un ascesso della ferita ben demarcato con minimo coinvolgimento dei tessuti molli contigui o della fascia sottostante.
Più raramente, si presena cellulite circostante significativa o interessamento della fascia in profondità, denotando in questo modo una diffusa infezione profonda.
Come fare la prevenzione di un’infezione della ferita?
La tecnica chirurgica ed il trattamento globale del paziente sono di fondamentale importanza nel minimizzare l’incidenza di infezioni della ferita.
Cercate di tenere presente questi consigli preventivi:
- Operate con efficienza ed attenzione evitando di “smaneggiare” troppo i tessuti.
- Non strangolate la fascia con suture a punti staccati, a otto; usate invece una sutura continua a bassa tensione quale un monofilamento– lasciando respirare la parete addominale.
- Non “arrostite” la cute ed i tessuti sottostanti con un utilizzo eccessivo del bisturi elettrico.
- Non usate tropi fili per la sottocute.
- Non suturate la cute con la seta.
- Non confezionate colostomie vicino alla ferita addominale principale.
- Non lasciate drenaggi inutili nella ferita. Non dimenticatevi che i drenaggi aumentano il rischio di infezione della ferita.
- L’uso indiscriminato e non indicato di antibiotici contribuisce allo sviluppo di organismi resistenti.
- Lavatevi le mani ogni qualvolta toccate un paziente.
Perché un intervento di urgenza è associato più facilmente con problemi della ferita?
Un intervento in urgenza è più facilmente associato a problemi della ferita per diverse ragioni:
-presenza di ferite contaminate
-tempo non sufficiente a trattare, pre-operatoriamente, quelle condizioni che potrebbero avere ripercussioni negative sulla guarigione della ferita come lo shock, il diabete e la malnutrizione.
-l’ipossia dei tessuti, l’ipotermia ed un cattivo controllo della glicemia, predispongono il paziente a complicanze della ferita. Perciò provate (nel miglior modo possibile, nelle poche ore che avrete, (se le avrete, a disposizione prima dell’intervento) ad ossigenare bene il paziente (mettetegli la mascherina!), a riscaldarlo e a somministrargli insulina se necessario.
Che ruolo hanno gli antibiotici nella prevenzione dell’infezione della ferita?
L’antibiotico-profilassi riduce la percentuale di infezione della ferita. La sua azione antisettica è maggiore nella ferita chirurgica che nella cavità peritoneale.
Gli antibiotici somministrati localmente nella ferita chirurgica hanno un ulteriore ruolo preventivo ; tutto ciò ha un senso se consideriamo che i meccanismi di difesa della ferita sono molto più deboli di quelli della cavità peritoneale.
La somministrazione post-operatoria di antibiotici non può mutare il destino della ferita, dato che gli antibiotici non riescono a penetrare nella zona.
Una adeguata copertura antibiotica somministrato come profilassi prei-operatoria è efficace nel prevenire l’infezione della ferita quanto 7 giorni di somministrazione post-operatoria.
Chiudere o non chiudere la ferita chirurgica?
Lasciare la ferita aperta può prevenire una infezione della ferita in una minoranza di pazienti destinati a sviluppare tale complicanza ma, al contempo, lasciando aperta la ferita, condanniamo la maggior parte dei pazienti, con ferite destinate a guarire più o meno senza problemi, alla morbilità correlata alle ferite aperte, ai problemi associati di trattamento e al rischio di una superinfezione.
Come gestire una ferita non complicata?
Una ferita chirurgica non complicata, chiusa in prima istanza, non ha quasi bisogno di cure. Il giorno dopo l’intervento, questa è ben sigillata ed isolata dall’ambiente esterno da uno strato di fibrina.
Può essere lasciata esposta.
I pazienti con ferite non complicate possono lavarsi quando vogliono.
Come gestire una ferita complicata?
Complicanze aspecifiche minori dovrebbero essere tenute sotto controllo. La maggior parte si risolve spontaneamente. Iniziare a somministrare antibiotici perché la ferita trasuda un po’ di siero, non serve a nulla; se è destino che la ferita si infetti succederà con o senza antibiotici! Un voluminoso ematoma della ferita richiede l’evacuazione.
Come gestire una ferita infetta?
Una infezione della ferita dopo un intervento addominale d’urgenza è di solito causata da batteri endogeni – residenti negli organi addominali che sono stati aperti nel corso dell’intervento o quelli che hanno determinato l’infezione intra-addominale.
Dopo interventi non contaminati gli organismi all’origine dell’infezione della ferita sono residenti esogeni della cute, di solito lo stafilococco. Il giorno dopo l’intervento può svilupparsi una cellulite della ferita da streptococco con dolore, edema, eritema e febbre.
Le infezioni della ferita possono “presentarsi” anche dopo settimane dall’intervento. Quando avete dei dubbi, non vi affrettate a ficcanasare o ad aprire la ferita causando delle complicanze in ferite in via di guarigione. Siate pazienti, aspettate 1 giorno o 2 e lasciate che l’infezione maturi e si manifesti da sé.
Ricordate: una ferita chirurgica “rossa e calda” con eritema circostante non significa “cellulite”. Significa che all’interno vi è del pus che deve essere drenato.
Come regola, rimuovendo alcuni punti della sutura cutanea e drenando il pus, si risolve la maggior parte delle infezioni della ferita. Non c’è bisogno di eseguire una TC per diagnosticare una infezione di questo tipo. Basta rimuovere un punto o due di sutura e specillare la ferita.
Come gestire una ferita nel post-operatorio?
L’assistenza post-operatoria deve essere semplice.
Se la medicazione non è sporca, non c’è bisogno di cambiare la medicazione nei primi due giorni.
Le ferite poco profonde devono essere ricoperte con garze asciutte o semplice cerotto medicato.
Paziente può fare anche la doccia e poi asciugare la ferita e rimettere un cerotto medicato o anche lasciare aperta la ferita.Non c’è niente di meglio per una ferita aperta di una doccia o un bagno!
Ferite più profonde e infette devono essere zaffate con garze non aderenti per consentire il drenaggio e prevenire la chiusura prematura degli strati superficiali.
Non è necessario la somministrazione degli antibiotici se la ferita infetta non è profonda o non ci sono segni di infezione dei tessuti intorno.
Un breve ciclo di antibiotici è indicato in caso di cellulite severa o quando è coinvolta la fascia addominale, indice di una infezione invasiva.
Non serve di rutine eseguire tamponi e colture. I batteri principali responsabili sono noti.