L’ileo paralitico (conosciuto anche con il termine ADINAMICO) è un fenomeno presente in oltre il 17% dei casi postoperatori.
Si definisce dalla presenza di almeno due dei cinque segni, di solito dopo la 4a giornata postoperatoria, senza miglioramento:
- nausea o vomito
- intolleranza a cibi solidi o pastosi nelle ultime 24 ore
- assenza di gas o feci nelle ultime 24 ore
- distensione
- evidenza radiologica di ileo
L’origine dell’ileo paralitico è multifattoriale e va dai disordini idroelettrolitici, alla disfunzione neuroormonale fino all’infiammazione intestinale.
Maggiore è il grado di manipolazione intestinale (tempo operatorio, lunghezza dell’incisione o dimensione chirurgica), più intenso è l’ileo.
Diversi farmaci , come alcuni psicotropi, antipertensivi e antispasmodici, possono accentuare il processo.
Ileo è associato a un rischio più elevato di broncoaspirazione, durata della degenza e mortalità.
Il trattamento prevede l’identificazione di una possibile causa diretta, oltre alla correzione del disturbo idroelettrolitico, l’interruzione dei farmaci aggravanti e l’introduzione di procinetici.
Anche se esistano diversi studi che analizzano possibili farmaci che riducono la durata dell’ileo, l’unica evidenza concreta è l’uso di una dieta enterale precoce (nelle prime 48 ore postoperatorie) e, con minore forza, l’uso della metoclopramide.