La IAH dovrebbe essere equiparata all’ischemia viscerale e non ignorata.
Anche se la IAH è lieve, si associa comunque a esiti avversi nei pazienti critici.
Se l’IAH è abbastanza grave da indurre in modo acuto e riproducibile insufficienza d’organo acuta, è diagnosticabile la sindrome compartimentale addominale conclamata, che comporta una mortalità dal 75,9% a quasi il 100%.
La IAS e in particolare le successive terapie che comportano la rianimazione con fluidi sono fattori di rischio significativi per IAH, SCA e successiva insufficienza d’organo multisistemica (MSOF).
IAH/ischemia ha effetti negativi su tutto il corpo, attraverso meccanismi sia fisici che umorali. Gli effetti fisici sono abbastanza ben descritti tra cui il collasso cardiovascolare, la compromissione respiratoria compreso il peggioramento dell’edema polmonare e dell’ARDS e l’insufficienza gastrointestinale, renale e persino del sistema nervoso centrale.
Meno apprezzate sono le conseguenze della generazione di bio-mediatori tossici, che guidano l’insufficienza multisistemica d’organo (MSOF), anche dopo che è stato raggiunto il controllo della fonte di infezione.
Questi cambiamenti catastrofici (compresi i cambiamenti della microbioma umano) si verificano all’interno dei confini semirigidi della cavità addominale, che può tollerare piccoli cambiamenti di volume, ma diventa esponenzialmente tesa inducendo una IAH catastrofica, con conseguente grave ischemia.
Referenze:
Coccolini, F., Sartelli, M., Sawyer, R. et al. Source control in emergency general surgery: WSES, GAIS, SIS-E, SIS-A guidelines. World J Emerg Surg 18, 41 (2023). https://doi.org/10.1186/s13017-023-00509-4