La monoterapia con antibiotici o carbapenemi che inibiscono la beta-lattamasi fornisce un’ampia copertura antibatterica ed è appropriata per i pazienti che sono moderatamente malati e che necessitano di ricovero ospedaliero. Tali antibiotici includono piperacillina / tazobactam, ampicillina / sulbactam, ticarcillina / acido clavulanico, imipenem o meropenem.
Regimi farmacologici multipli sono anche opzioni appropriate in ambito ospedaliero e possono consistere in metronidazolo e una cefalosporina di terza generazione o un fluorochinolone. Tali antibiotici comprendono ceftriaxone, cefotaxime, ceftolozane / tazobactam, ciprofloxacina o levofloxacina.
In precedenza, la gentamicina era raccomandata come parte di un regime multidrug; sebbene questo agente sia ancora una scelta ragionevole, è stata raccomandata la sostituzione con una cefalosporina di terza generazione o un fluorochinolone per evitare il rischio di nefrotossicità degli aminoglicosidi.
Per i pazienti immunocompromessi, imipenem o meropenem possono essere preferiti rispetto a ertapenem per una migliore copertura enterococcica e pseudomonale.
La tigeciclina IV non è più raccomandata per i pazienti con una grave allergia alla penicillina a causa di un aumentato rischio di mortalità rispetto ad altri antimicrobici usati per trattare le infezioni gravi. Nel settembre 2013 è stato aggiunto un avvertimento aggiuntivo al Black Box Warning per indicare che il rischio aumentato di morte con tigeciclina IV si è verificato sia con usi approvati dalla FDA sia con usi non approvati. La tigeciclina è ora riservata all’uso in situazioni in cui trattamenti alternativi non sono adatti.