Indicazione all’utilizzo degli ultrasuoni la si trova nel caso in cui ci sia sospetto di pneumotorace.
In questo caso, l’ecografia del polmone mostra dei vantaggi notevoli rispetto alle altre tecniche di imaging:
- Rapida esecuzione (anche a letto del paziente)
- Sensibilità 91%
- Specificità 98%
- Sensibilità e specificità migliori del RX torace affiancato dall’esame clinico.
- Assenza di danno da esposizione ai raggi X.
Nel polmone normalmente areato l’unica immagine è visualizzabile e interfaccia ecogena della pleura viscerale che scorre su quella parietale dando luogo al cosiddetto sliding.
Nello pneumotorace sia esso traumatico che spontaneo l’indagine ecografica in tempo reale non mette in evidenza questo scivolamento ma l’interfaccia pleurica resta immobile nonostante gli atti respiratori.
Ancor più sensibile diventa la diagnosi se l’indagine viene eseguita in modalità M-Mode nella quale, diversamente dal soggetto normale dove viene rappresentato il cosiddetto effetto spiaggia (seashore sign), nel paziente con pneumotorace si evidenzia un particolare quadro definito come effetto stratosfera (stratosphere sign).
L’assenza di sliding, con gli annessi artefatti verticali, l’assenza dei lung points, e ad ulteriore conferma, l’assenza di lung pulse ovvero la trasmissione delle pulsazioni cardiache alla pleura, permettono di identificare lo pneumotorace con un elevato grado di accuratezza diagnostica.
I risultati dei vari studi pubblicati dimostrano che la sensibilità dell’ecografia varia dal 86% al 98% e la specificità dal 97% al 100%.