Qual è la chiave per la prevenzione del tetano?
La chiave per la prevenzione del tetano è:
- l’immunizzazione;
- la corretta identificazione e trattamento delle ferite e delle lesioni traumatiche;
- l’individuazione dei soggetti a rischio;
Quando sono indicate le immunoglobuline antitetaniche?
Le immunoglobuline antitetaniche umane (HTIG) sono indicate nei soggetti non vaccinati o vaccinati in modo incompleto che hanno riportato una ferita più grave di una ferita pulita e di lieve entità.
Quali sono i passi nella decisione di procedere alla profilassi vaccinale antitetanica?
Prima di procedere alla profilassi vaccinale antitetanica, è necessario:
Valutare la ferita, se è sporca o è una ferita a rischio.
Le ferite sporche, rispetto a quelle pulite, hanno un rischio aumentato per il tetano. Le ferite sono da considerarsi sporche se sono contaminate da sporcizia, terra, polvere, feci o saliva (ad esempio, morsi di animale o uomo). Anche le ferite penetranti o punture possono comportare un elevato rischio per il tetano. Infine, le lesioni con tessuto devitalizzato (ad esempio ferite necrotiche) o da congelamento o da schiacciamento, le fratture esposte e le ustioni sono situazioni favorevoli alla proliferazione di Clostridium tetani.
Valutare lo stato immunitario del paziente nei confronti del tetano.
Un pregresso vaccinazione contro il tetano non conferisce protezione nei confronti di successive infezioni in quanto l’immunità a seguito di malattia naturale non è permanente. Se il paziente presenta una ferita sporca/contaminata e la storia vaccinale è incerta o sconosciuta e la vaccinazione antitetanica è incompleta la profilassi antitetanica post-esposizione prevede la somministrazione di HTIG in combinazione con il vaccino antitetanico.
Vaccino contenente la componente tetanica | Immunoglobuline | |
Storia vaccinale sconosciuta | Si | Si* |
Ciclo vaccinale incompleto (< 3 dosi) | Si (con completamento del ciclo) | Si* |
3 dosi o più. Ultima dose da più di 10 anni | Si | Si* |
3 dosi o più. Ultima dose da più di 5 anni | Si* | No |
3 dosi o più. Ultima dose da 5 anni o meno | No | No |
* No, se la ferita non è profonda ed è pulita
Valutare se ci siano situazioni particolari.
Per i pazienti con infezione da HIV o altre gravi immunodeficienze, in presenza di ferita a rischio di tetano, si raccomanda la somministrazione di immunoglobuline, indipendentemente dall’anamnesi vaccinale nei confronti del tetano.
Nel caso in cui un neonato nasce al di fuori di un ambiente protetto, per la gestione di una possibile contaminazione del cordone ombelicale (ad esempio, per l’uso di materiale non sterile) deve essere opportunamente valutata l’anamnesi vaccinale materna: la somministrazione delle immunoglobuline al neonato è, infatti, prevista in caso di stato immunitario materno sconosciuto oppure nel caso in cui la madre non abbia completato il regolare ciclo vaccinale anti-tetanico.
Qual è il dosaggio, modalità e tempi di somministrazione delle immunoglobuline?
- Via intramuscolare al dosaggio di 250 UI, indipendentemente dall’età o dal peso; nel caso di indisponibilità di quelle per via intramuscolare è raccomandata la somministrazione delle stesse per via endovenosa.
- La dose può essere incrementata a 500 UI nei seguenti casi: ferite infette non sottoposte ad adeguato trattamento chirurgico entro 24 ore, ferite profonde o contaminate con danno tissutale e ridotto apporto di ossigeno, ferite da corpi estranei (es. morsi, punture o arma da fuoco).
- Somministrare possibilmente entro le 72 ore dal possibile contagio e in un sito di inoculo diverso da quello del vaccino antitetanico.
Fonte:
Circolare del Ministero della Salute del 03/07/2018 n. 20024 relativa alle “Indicazioni in merito alla vaccinazione antitetanica” Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (NITAG).