La sepsi intra-addominale (IAS) è una grave emergenza medico/chirurgica che colpisce l’intero organismo.
Su un carico globale di 50 milioni di casi settici e 11 milioni di decessi correlati a sepsi in tutto il mondo, la IAS costituisce la seconda causa principale.
Inoltre, sembra essere il tipo di sepsi meno compreso dai medici a livello globale.
Il riconoscimento precoce del paziente con IAS in corso è un passo essenziale per un trattamento efficace.
La tempestiva somministrazione di una terapia antibiotica empirica ad ampio spettro (AT) e fluidi per via endovenosa per la rianimazione sono cruciali.
Potenziali aggiunte e miglioramenti o almeno la modulazione dell’infiammazione sistemica possono contribuire a migliorare i risultati finali. Questa rianimazione iniziale dovrebbe essere titolata in base alla risposta clinica e non esclusivamente guidata da un protocollo predeterminato.
Gli agenti vasopressori possono servire ad aumentare e assistere la rianimazione fluidica.
Si discute se le misure di controllo della fonte di infezione debbano essere intraprese solo dopo che il paziente è stato adeguatamente stabilizzato, sebbene la rianimazione debba procedere il più rapidamente possibile.
Nei casi più gravi, può essere opportuno procedere con il controllo invasivo della fonte anche mentre la rianimazione in corso continua poiché il rischio è che il paziente muoia prima di quanto possa essere altrimenti “ottimizzato” per l’intervento chirurgico.
Il controllo della fonte di infezione (SC) è un elemento essenziale nella gestione delle IAI. Il ritardo nel fornire SC adeguato è stato associato a esiti avversi tra cui la morte nella IAS.
Referenze:
Coccolini, F., Sartelli, M., Sawyer, R. et al. Source control in emergency general surgery: WSES, GAIS, SIS-E, SIS-A guidelines. World J Emerg Surg 18, 41 (2023). https://doi.org/10.1186/s13017-023-00509-4