La sindrome di Olgivie è una condizione in cui il colon appare marcatamente dilatato con tutti i segni e i sintomi dell’ostruzione del colon senza evidenza di una stenosi occludente.
Quantunque nella prima descrizione, riportata da Sir Heneage Olgivie (1948), tale quadro fosse associato alla presenza di una neoplasia che coinvolgeva il ganglio celiaco e semilunare e la causa della dilatazione fosse attribuita all’infiltrazione dell’asse simpatico viscerale, attualmente tale sindrome riconosce svariate cause.
Tuttavia in alcuni casi nessuno degli agenti eziologici conosciuti viene identificato, per cui si parla di pseudo-ostruzione idiopatica.
MALATTIE CHE COINVOLGONO LA MUSCOLATURA LISCIA DEL COLON | Malattie del collagene e dei vasi Sclerodermia Dermatomiosite/polimiosite Lupus eritematoso sistemico Amiloidosi Malattie primitive del muscolo Distrofia miotonica Distrofia muscolare progressiva Sarcoidosi Sprue |
MALATTIE ENDOCRINE | Mixedema Diabete mellito Ipoparatiroidismo Feocromocitoma |
MALATTIE NEUROLOGICHE | Malattia di Parkinson Malattia di Hirschsprung Malattia di Chagas Malattia familiare autonomica |
CAUSE FARMACOLOGICHE | Fenotiazine Antidepressivi triciclici Anti-parkinsoniani Clonidina Ganglioplegici |
ALTRE | Psicosi Colon da catartici |
Questa patologia può essere esacerbata da ipossia, infezioni, disturbi cardiaci, interventi chirurgici, anestesia e indagini endoscopiche. Pseudo-ostruzioni croniche possono essere associate a deficit neurologici, in particolare a paralisi cerebrale.
La pseudo-ostruzione può essere limitata al colon o può coinvolgere l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, la colecisti, gli ureteri, la vescica e i vasi.
Manifestazioni cliniche
La pseudo-ostruzione può presentarsi in forma acuta o cronica.
La forma acuta si osserva più comunemente in presenza di insufficienza cronica renale, respiratoria, cerebrale e cardiovascolare. Sono predisposti, inoltre, i pazienti allettati.
Le manifestazioni cliniche sono equiparabili alla subostruzione intestinale.
Raramente si verifica un’occlusione intestinale completa.
I sintomi tendono a essere ricorrenti a intervalli regolari. Il paziente portatore della sindrome acuta accusa dolori addominali che possono presentarsi improvvisamente o in modo subdolo.
L’addome è timpanico alla percussione e i rumori peristaltici continuano a essere percepiti e talora possono essere accentuati. Dopo un trauma retroperitoneale o nelle malattie metaboliche i rumori peristaltici possono essere assenti.
La radiografia semplice dell’addome dimostra una diffusa distensione gassosa compatibile con un’ostruzione intestinale. Possono essere presenti anche livelli idrogassosi.
Il clisma opaco, rappresenta l’indagine più accurata per porre la diagnosi.
La coloscopia rappresenta un’indagine utile alla diagnosi e può divenire terapeutica permettendo la detensione del colon mediante aspirazione dei gas e dei liquidi in esso accumulati e consentendo il posizionamento di una sonda endocolica.
Terapia
Quando si sospetta una pseudo-ostruzione la soluzione chirurgica deve essere considerata con cautela. Innanzi tutto, devono essere esclusi o corretti i disturbi metabolici.
L’infusione endovenosa di liquidi, il posizionamento di un sondino naso-gastrico e di una sonda rettale sono le manovre che devono essere eseguite in prima battuta poiché tali procedure in molti casi determinano la rapida risoluzione del quadro clinico.
Se il trattamento conservativo fallisce e si è esclusa la presenza di perforazione, deve essere eseguita una colonscopia con lo scopo di detendere il colon. Nella maggior parte dei casi, infatti, tali pazienti non necessitano di preparazione poiché il colon contiene feci liquide che possono agevolmente essere aspirate. Questa indagine permette inoltre di inserire nel colon una lunga sonda al fine di mantenere la detensione del colon. La metodica risulta efficace in circa il 75% dei casi.
In un ristretto numero di casi può rendersi necessario un intervento chirurgico d’urgenza per il rischio di rottura diastasica del cieco, che è gravata da elevata mortalità.
I pazienti da sottoporre a intervento sono quelli che presentano una dilatazione del cieco superiore ai 12 cm con segni di peritonismo.
L’intervento di scelta è la ciecostomia o la colostomia.
Nei casi in cui tale trattamento si riveli inefficace si rende necessaria la colectomia subtotale, soprattutto se sussistono segni di megacolon.
I pazienti con pseudo-ostruzione sono molto difficili da gestire.
Frequentemente altri tratti dell’intestino sono coinvolti dalla malattia, per cui spesso devono essere attentamente valutati mediante manometrie dell’esofago, studio dello svuotamento gastrico, manometria dell’intestino tenue e studio del transito intestinale.
Molti pazienti possono essere trattati con procinetici.
In altri casi si rende necessaria un’enterostomia.