L’ischemia dell’intestino crasso può essere responsabile di stenosi che possono determinare occlusione. L’ischemia può essere determinata da un danno iatrogeno durante un intervento di resezione intestinale o da legatura dell’arteria mesenterica inferiore in corso di chirurgia per aneurisma dell’aorta addominale.
Altre cause di ischemia sono patologie a carico dei vasi arteriosi terminali aggravate da stati di ipotensione.
Se si verifica una stenosi dopo un episodio ischemico acuto, il quadro clinico di subocclusione si manifesta dopo la risoluzione del fatto acuto, che è caratterizzato da algie addominali e diarrea ematica e può comportare un vera e propria occlusione intestinale.
L’occlusione può verificarsi anche a distanza del fatto ischemico acuto, ovvero può essere l’epifenomeno di una pregressa ischemia asintomatica.
Lo studio radiologico può mettere in evidenza una stenosi più o meno estesa in rapporto al segmento coinvolto dall’insulto ischemico, generalmente a livello della flessura splenica o del sigma o retto-sigma, più raramente in corrispondenza del colon destro.
La coloscopia permette generalmente di giungere alla diagnosi di natura, anche se in alcuni casi solo la laparotomia con resezione del tratto stenotico consente di pervenire alla diagnosi di certezza.
La diagnosi differenziale va posta con le seguenti malattie:
- malattia di Crohn;
- colite ulcerosa segmentaria;
- malattia diverticolare;
- carcinoma;
Terapia
Il trattamento convenzionale delle stenosi ischemiche è la resezione del tratto stenotico.
Le linee guida per il confezionamento di un’anastomosi primaria sono le stesse descritte per il carcinoma; tuttavia, si dovrà porre particolare attenzione all’irrorazione dei monconi del colon.
In particolare, negli interventi in urgenza è prudente eseguire una resezione con doppia stomia.
La dilatazione endoscopica può essere un’alternativa nelle coliti ischemiche, soprattutto nei pazienti ad alto rischio operatorio e per i quali sia stato possibile porre una diagnosi endoscopica di certezza.