Quando effettuare la sostituzione del ferro endovenoso?
La terapia sostitutiva del ferro per via endovenosa è un trattamento alternativo per la carenza di ferro quando è presente:
- Intolleranza al trattamento con ferro per via orale;
- Fallimento del trattamento con ferro orale, solitamente dovuto a scarso assorbimento;
- Gastrectomia;
- Gastroplastica riduttiva;
- Celiachia;
- Gastrite atrofica;
- Malattia infiammatoria intestinale;
- Infezione da Helicobacter Pylori;
- Anemia da carenza di ferro intensa in pazienti emodinamicamente stabili;
- Necessità di sostituzione rapida, comprese le donne in gravidanza (secondo e terzo trimestre di gravidanza, sanguinamento cronico), al fine di ridurre la necessità di trasfusioni;
- Pazienti con malattia renale cronica per ottimizzare la risposta alla somministrazione di un agente stimolante l’eritropoiesi;
- Pazienti che non accettano trasfusioni per motivi religiosi
Qual è il vantaggio della somministrazione endovenosa del ferro?
Il vantaggio della somministrazione endovenosa è che non dipende dall’assorbimento e può offrire al paziente dosi più elevate di ferro in un tempo di trattamento più breve, con un aumento iniziale dell’emoglobina più rapido.
Quando è controindicata la terapia sostitutiva del ferro per via endovenosa?
La terapia sostitutiva del ferro per via endovenosa è controindicata nei pazienti con infezioni, nel primo trimestre di gravidanza e nei pazienti con storia di reazioni allergiche al ferro o ad altri farmaci.