Nel trauma addominale quasi sempre è opportuno estendere la tomografia computerizzata (TC) con mdc dell’addome anche al torace (TC del tronco o giugulo-pube). Questo perché l’applicazione di energia in caso di trauma addominale interessa contemporaneamente tutte le strutture del tronco.
Si esegue previo posizionamento di sondino gastrico e catetere vescicale, che viene mantenuto chiuso per consentire il riempimento della vescica da parte del mdc escreto.
La velocità di esecuzione e lo spessore degli strati è in funzione della tecnologia a disposizione e delle finalità dello studio. Mediamente vengono eseguiti strati di 3 mm ricostruiti a 2,5.
Di solito vengono eseguiti tre passaggi: diretto (senza mdc), a 30 secondi (fase arteriosa) e a 75 secondi (fase venosa o parenchimale) dall’infusione del mdc.
Nel sospetto di lesioni della via urinaria possono essere utili pose ultra-tardive dopo qualche minuto dall’infusione.
La TC può essere eseguita anche con mdc introdotto per via vescicale, gastrica e rettale per aumentare la sensibilità per lesioni coinvolgenti i visceri cavi.
L’indagine è estremamente accurata nel riconoscere lesioni addominali sia a livello peritoneale sia retroperitoneale, nonché nell’evidenziare focolai attivi di sanguinamento. La sensibilità e la specificità della TC con mdc sono in continuo aumento; grazie alla disponibilità di apparecchiature sempre più sofisticate, la percentuale dei falsi negativi per lesioni dei visceri cavi e del diaframma è sempre più bassa.
Secondo recenti studi, nei pazienti stabili la TC total body può essere sostitutiva delle indagini di primo livello. La TC ha dimostrato la superiore sensibilità rispetto alle Rx standard e E-FAST per la valutazione delle lesioni traumatiche di torace, addome, bacino e rachide.
Nel paziente in coma è sempre indicata una TC total body, acquisendo dapprima le scansioni cerebrali e del rachide cervicale senza mdc e procedendo successivamente alle scansioni toraco-addominali con mdc.
La TC con triplo contrasto (endovenoso, rettale, gastrico) è utile a escludere la penetrazione e le altre problematiche nei traumi penetranti addominali che richiedono un trattamento chirurgico obbligatorio (lesioni dei visceri cavi, sanguinamenti dai mesi) e nell’indicare lesioni parenchimali trattabili per via conservativa o angiografica.