L’esame fisico non è affidabile per la diagnosi precoce del trauma dell’esofago.
Non ci sono sintomi specifici o segni patognomonici del trauma dell’esofago.
I sintomi del trauma dell’esofago includono dolore toracico (70%), febbre (50%), dispnea (25%), enfisema sottocutaneo (19%) e disfagia (7%).
Il meccanismo della lesione è più importante nello stabilire una diagnosi precoce del trauma dell’esofago.
Gli esami laboratorio non sono utili per la diagnosi precoce.
Modifiche biologiche come leucocitosi, aumento della PCR e della procalcitonina non sono specifiche e sono correlate alla risposta infiammatoria. Allo stesso modo, la presenza di acidosi lattica, anemia e coagulopatia sono correlate allo shock piuttosto che al trauma dell’esofago.
L’esofagografia TC e TC potenziate dal contrasto devono essere eseguite in pazienti emodinamicamente stabili con sospetto di un trauma dell’esofago.
L’esofagogramma TC ha percentuali di sensibilità (95%) e specificità (91%) elevate nel rilevare la perforazione del tratto digestivo superiore.
La TC con mezzo di contrasto è utile per identificare le lesioni associate e può fornire informazioni importanti sulla traiettoria dell’agente penetrante (proiettile, ferita da taglio).
La TC può anche mostrare segni indiretti di perforazione esofagea (raccolte paraesofagee, aria libera, versamenti pleurici).
Negli ultimi anni, la TC ha ampiamente sostituito l’esofagogramma con contrasto (gastrografin), che è stato il test di scelta per anni ma fornisce meno informazioni, richiede un paziente stabile e collaborativo e può perdere fino al 30% la diagnosi delle piccole perforazioni esofagee.
Un grave svantaggio delle tecniche di opacizzazione esofagea è il fatto che la deglutizione è possibile solo nei pazienti coscienti e collaboranti; Il contrasto somministrato per via nasogastrica può non evidenziare la perforazione esofagea.